Sai gestire le critiche? Prova a considerarle un feedback

Nelle sessioni di coaching lavoro di frequente con persone che raccontano di non sapere gestire le critiche, alle quali spesso rispondono con un’emotività mal gestita oppure non rispondono affatto e accumulano rabbia repressa fino all’esplosione improvvisa.

La gestione dei feedback, negli ambienti di lavoro, è una delle criticità che determina un inasprimento della comunicazione fra colleghi e con i capi.  È possibile imparare ad accogliere una critica senza sentirsi offesi o sopraffatti? In questo post parleremo di questo argomento.

Potrebbe capitare che il tuo disappunto nasca da un feedback non dato (“Non so mai se sto facendo bene perché il mio capo non si pronuncia!”) e questo ti renda nervosa e non ti dia opportunità di migliorare. Oppure potrebbe darsi che tu riceva un feedback ma questo assomigli spesso più ad una critica alla tua persona piuttosto che ad un commento costruttivo (“Mi ha fatto sentire una nullità per un errore commesso e ho reagito in malo modo”).

Partiamo da un assunto molto importante: per quanto sia difficile da gestire emozionalmente, saper ascoltare le critiche e rifletterci sopra è una grande opportunità di crescita. Le persone con cui ci rapportiamo (colleghi, capi, amiche, famiglia, parenti) possono essere in grado di vedere aspetti discutibili e migliorabili del nostro modo di fare che da soli non saremmo in grado di vedere. Il feedback può offrirci qualcosa di prezioso che non potremmo avere in nessun altro modo.

Ricevere una critica, quando essa è costruttiva, è spesso il modo migliore per fare un passo in avanti. È un modo di crescere professionalmente e rafforzare la relazione fra le parti coinvolte. Ci consente di creare un clima di fiducia e di rispetto reciproco nel quale il contributo personale è fondamentale per la crescita di entrambi.

Tuttavia, spesso a far male non sono i commenti sul nostro lavoro, quanto più il modo in cui vengono espressi. Infatti, il feedback risulta efficace e offre potenzialità di miglioramento solo se dato e ricevuto in modo corretto.

Ora, come dare un buon feedback è un problema del nostro capo. Noi possiamo lavorare solo sulla nostra percezione e reazione. Quindi, proviamo a riflettere su come ricevere un feedback.

Quali sono i fattori che influenzano la tua capacità di accogliere un feedback, al di là del modo in cui questo ti viene rivolto (ricorda, possiamo lavorare su noi stessi e non direttamente sul nostro capo)?

I fattori che influiscono sulla mia capacità di gestire i feedback sono:

  1. La mia stabilità emotiva. Se sono una persona in grado di gestire le emozioni sarà più facile per me accogliere il feedback. Quindi, se attraversi un periodo in cui ti senti incapace di gestirli potrebbe essere che tu debba lavorare sulla gestione delle tue emozioni. Lavorando sulla tua centratura riuscirai finalmente ad accogliere anche la critica.
  2. L’autorevolezza della fonte: si è più predisposti verso quelle persone di cui ci fidiamo e a cui attribuiamo un potere. Potrebbe darsi che tu non accolga il feedback perché hai poca stima della persona che te lo sta rivolgendo e non gli riconosci alcun titolo. In questo caso si tratta di porsi la domanda: qual è il mio obiettivo? Al di là della scarsa stima che nutro per questa persona, valutare il suo feedback potrebbe comunque tornarmi utile? Se la risposta è sì, sarà il caso di fare uno sforzo di valutazione del messaggio, al di là del suo emissario.
  3. Ciò in cui credo: ritieni possibile un cambiamento grazie al feedback oppure ti sembra solo una grande rottura di scatole? Solitamente le persone che hanno un elevato senso di autoefficacia e credono nella loro organizzazione sono più predisposte al miglioramento e metteranno in atto il suggerimento ricevuto. Quindi, occhio alle tue convinzioni più profonde!

Questi tre punti ti aiutano a capire meglio per quale motivo potresti non riuscire a gestire un feedback. In quale dei tre ti riconosci? Su cosa pensi di poter lavorare? Al di là della natura della tua resistenza al feedback, ci sono alcuni consigli pratici che possono aiutarti a gestire meglio la relazione in ufficio e che puoi iniziare ad applicare subito.

  1. Fai lo sforzo di ascoltare attivamente: anche se chi ti sta muovendo la “critica”è odioso, non ti basta sentire un brusio. Potrebbe essere controproducente per te stessa. Prova invece a isolare il messaggio dal soggetto. Respira ed evita di ribattere immediatamente all’osservazione ricevuta, soprattutto se sei una che tende ad infiammarsi facilmente. Rischieresti di essere tacciata di una inutile impulsività. Incassa il colpo e poi valuta. In un secondo momento, a bocce ferme, sarai in grado di gestire la situazione con più efficacia e decidere se accogliere quel feedback o voltare pagina.
  2. Contestualizza il feedback: analizza le informazioni ricevute e applicale a una situazione e ad un’attività Anche se chi ti sta di fronte sta divagando, magari parlando di quanto tu “sia” in un certo modo (e quindi minando alla tua identità), prova a contestualizzare le ragioni del commento e a capire quale sia il vero obiettivo della critica che ti viene mossa. Concretezza dei fatti! Altrimenti parliamo di aria fritta e il rischio di avvitarsi in emotività mal gestita è molto alto (in altre parole… si finisce per piangere davanti al mostro!)
  3. Lavora su te stessa: migliorare si può! Si può imparare ad accogliere le critiche con successo e a dire nei giusti modi ciò che pensiamo. Una critica genera energia per migliorarsi. È molto utile sfruttare questa energia per crescere come persone e come professioniste. E aiuta a sviluppare la resilienza di fronte alle difficoltà.

Sino  a qui abbiamo parlato di critiche costruttive, anche se magari mosse in malo modo per incapacità del nostro interlocutore. Tuttavia esiste anche la categoria delle critiche distruttive. Ossia critiche che ci vengono mosse per sfogare una qualche frustrazione personale e rischiano di umiliarci o deriderci. In questo caso l’unico modo di reagire è ignorare.  Marilyn Monroe diceva “Il silenzio è la miglior risposta da dare ad uno stupido”

La prossima settimana parleremo di come dare un buon feedback, quindi ci metteremo dall’altra parte della barricata: nei panni di chi, spesso suo malgrado, deve dire cosa pensa ai suoi collaboratori e ai colleghi cercando di non distruggere la relazione.

Se ti va di condividere la tua esperienza e vorresti imparare a gestire meglio le critiche, scrivimi a info@danilasaba.it Possiamo lavorare insieme!

Danila Saba
info@danilasaba.it

Aiuto le donne a raggiungere il benessere professionale che meritano attraverso scelte consapevoli, intenzionali. Supporto le aziende che vogliono raggiungere il benessere organizzativo e veicolare i cambiamenti mantenendo.

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