lettera di presentazione

Come redigere un’avvincente lettera di presentazione

Quando si cerca lavoro o si vuole cambiarlo capita spesso di trovarsi di fronte ad un dilemma: lettera di presentazione sì o no? Sicuramente ti sei già trovata in questa situazione. Talvolta in momenti di particolare ispirazione avrai deciso di allegare una breve presentazione di te, altre volte sconfitta dalla mancanza di fantasia avrai deciso per un semplice invio del curriculum.

Partiamo da un assunto: la lettera di presentazione serve se fatta bene. Sono sempre stata dell’idea che se vogliamo distinguerci e decidiamo di fare qualcosa dobbiamo farla al meglio. Quindi se scegli di scrivere una lettera di presentazione metti in conto di ritagliarti il giusto spazio temporale e mentale per scrivere cose sensate che ti consentano di raggiungere il tuo obiettivo: farti contattare per un colloquio.

Nel corso degli anni ho ricevuto lettere di presentazione di ogni genere. Ti riporto qualche esempio per aiutarti a comporre la tua lettera con i dovuti crismi.

 

Prima regola: CONCENTRATII SUL TUO INTERLOCUTORE e SCRIVI A LUI E SOLO A LUI

Si cade spesso nel tranello dell’invio a pioggia, indistinto, uguale per tutti convinti che la quantità abbia più valore della qualità. Sparo nel mucchio e, prima o poi, qualcuno mi chiamerà. Qualche settimana fa ho ricevuto un’autocandidatura da una persona che si proponeva per lavorare nella mia azienda e che recitava pressappoco così:

“Sul vostro sito aziendale ho avuto modo di informarmi circa le vostre aree di azione e sarei interessato a collaborare con voi, soprattutto a lavorare nel settore della consulenza per lo sviluppo economico locale e all’assistenza tecnica nell’ambito dei vostri programmi d’azione.”

E’ evidente che questa persona non ha affatto letto il mio sito: lui è un uomo e il mio sito parla alle donne e non mi occupo di sviluppo economico locale e assistenza tecnica! E non si è per niente informato sulle mie aree d’azione, come invece afferma. E soprattutto le parole che usa sono abbastanza generiche da poter essere applicate a diversi interlocutori.

Quale risultato ha ottenuto? Nessuno. Non ha aggiunto alcun valore al suo cv e rischia anche di trasmettere un’idea di poca cura di ciò che fa.

 

Seconda regola: PENSA CONTENUTI ACCATTIVANTI E POSITIVI.

In questo caso non vale il detto “purché se ne parli”. Anni fa ho ricevuto questa email che conservo gelosamente come esempio di ciò che non si deve fare.

“Ho bisogno di lavorare. Ho mio padre in cassa integrazione a 0 ore con un mutuo da pagare e una famiglia da mantenere, devo dargli una mano ad andare avanti , ho bisogno di aiuto sono disperato..”

Questa persona ha, a differenza del precedente, dedicato più tempo alla stesura della lettera ma ha completamente sbagliato i CONTENUTI. Non si può pensare di attirare un’attenzione benevola su di sé raccontando di storie disperate (anche se umanamente si possono capire!). Non farlo mai. Sii sempre dignitosa pur nella fatica.

 

Terza regola: LA LETTERA DI PRESENTAZIONE NON È UNA RIPETIZIONE DEL CURRICULUM

Ci sono le persone che decidono di ripetere pari pari il proprio curriculum così non dovranno modificare la lettera troppe volte e potranno dedicarsi, incontrastati, all’invio a pioggia:

“Allego mio Curriculum dal quale potrete verificare che ho acquisito pluriennali esperienze Commerciali nel settore dell’Automotive specializzandomi nel mercato Flotte, nella gestione di obiettivi ed anche nella gestione di Team di Venditori avendo lavorato come Fleet National Account per Importante Casa Automobilistica, come Key Account per Società di Noleggio a Lungo Termine Leader Internazionale e come Capo Vendite e Responsabile Commerciale per Dealer Automobilistici Concessionari di Marchi Premium”

Questa persona addirittura auto-dichiara di fare una ripetizione del cv! Assolutamente inutile! Il prezioso tempo che il selezionatore ci dedica viene sprecato a leggere dettagli già presenti altrove. In questo caso sarebbe stato meglio non inserire alcuna lettera. Rischiamo di apparire noiose e logorroiche!

Quindi, a conti fatti, come si imposta una buona lettera di presentazione?

  1. Introduciti facendo un cenno alla struttura aziendale e/o alla sua attività. Solo però dopo aver cercato informazioni pertinenti! Non inventare e non mandare lettere a casaccio. Documentati, fermati un secondo a riflettere sul perché stai scrivendo a loro (ti stai autocandidando, ricordalo)
  2.  Parla della tua professionalità (competenze, capacità, carattere, obiettivi) ma senza ripetere ciò che è già dettagliato nel curriculum e senza raccontare i tuoi trascorsi dalla prima comunione in poi. Piuttosto riassumiti in poche righe che mi dicano chi sei professionalmente oggi. Per i dettagli andrò a leggere il cv.
  3.  Dedica uno spazio a rispondere alla domanda: perché dovremmo prendere te? Metti in evidenza COME fai il tuo lavoro, cosa ti distingue dagli altri, PERCHÉ hai deciso di scrivere proprio a loro. Cosa c’entri tu con quella azienda.
  4.  Proponi la tua idea che potrà essere una collaborazione, un colloquio conoscitivo, un link al tuo sito. Insomma, parola d’ordine: call to action!
  5. Saluta… e ricorda che alcuni lo dimenticano!

Non è semplice ma con un po’ di allenamento vedrai che ti verrà naturale. Ovviamente a patto che tu conosca te stessa, il tuo potenziale, i tuoi obiettivi e quale valore aggiunto puoi realmente dare alle aziende che contatti.

Se non lo sai, è ora di impegnarsi a scoprirlo!

Danila Saba
info@danilasaba.it

Aiuto le donne a raggiungere il benessere professionale che meritano attraverso scelte consapevoli, intenzionali. Supporto le aziende che vogliono raggiungere il benessere organizzativo e veicolare i cambiamenti mantenendo.

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